La legge 92 del 2019  ha reso obbligatorio l’insegnamento dell’Educazione civica in tutti gli ordini di scuola. Si tratta di un insegnamento trasversale alle varie discipline, con un proprio giudizio (alla primaria) e voto (alla secondaria). L’Associazione professionale Proteo Fare Sapere in collaborazione con la FLC CGIL Chieti ha organizzato un corso di formazione per il personale docente, di tre incontri che è molto partecipato (dai 200 ai 400 intervenuti)  e che si è concluso l’8 aprile.
 
Il 4 marzo Sergio Sorella ha affrontato i temi del contesto normativo nel quale si è calato l’insegnamento dell’educazione civica, ha messo in evidenza gli elementi di forza e di debolezza della norma nel quadro frammentato esistente, ha proposto una cornice culturale dalla quale partire per formare studenti che siano cittadini consapevoli capaci di orientarsi nella complessità contemporanea. Nello stesso incontro Maristella Mortellaro, docente presso un grande istituto di Napoli, ha affrontato le opportunità da cogliere, con una chiave di lettura su con titolarità e compresenza nell’insegnamento di questa nuova disciplina, proponendo degli strumenti di lavoro sulla valutazione,  per educare a uscire dalla crisi.
 
Il 22 marzo Carlo Petracca, partendo dalla distinzione tra educazione e istruzione  e ricordando che oggi occupiamo tre spazi: fisico, mentale e virtuale, ha delineato i sei pilastri  per insegnare con le discipline: 1. Favorire  l’incontro con l’altro; 2. Equilibrio tra identità e alterità; 3. Rispetto delle diversità; 4. Rispetto delle regole comuni; 5. Educazione alla Pinocchio (elogio della lentezza e della carta); 6. Sviluppo sostenibile.
 
L’8 aprile  è stato un appuntamento particolarmente efficace in quanto si è affrontato il tema: Le buone pratiche nell'insegnamento dell'educazione civica. I lavori, coordinati dalla Presidente di Proteo Chieti Liliana Rapposelli, hanno visto la relazione di Gabriella  Di Mattia che ha illustrato  un efficace percorso formativo proposto presso la sua scuola accompagnando i docenti presenti nell’ambito di una ricerca – azione capace di coinvolgere gli alunni e di ottenere gli obiettivi prefissati, in uno scambio reciproco nel quale le potenzialità e le fragilità rappresentano elementi di forza dell’azione educativa. Altrettanto interessante è stato il contributo di Stefania Camplone che ha condotto per mano i corsisti in un’esperienza didattica sull’educazione civica partendo dalle criticità emerse nell’idea di Unione europea presente  negli alunni. Un percorso didattico particolarmente apprezzato capace di interrogarsi continuamente sui processi di insegnamento e apprendimento, in grado di seguire  lo sviluppo cognitivo  e formativo degli alunni. Due contributi che rappresentano un importante tassello della scuola impegnata   a fare la sua parte per consentire agli alunni di acquisire le competenze richieste.
 
Sono stati incontri nei quali si sono affrontati direttamente  le criticità presenti nel nostro sistema d’istruzione locale che non consentono a dei professionisti della conoscenza di poter dispiegare  pienamente la propria azione formativa;  contestualmente  si sono messe in evidenza le potenzialità esistenti nei percorsi proposti per garantire agli studenti una scuola di qualità, fuori dalle pastoie burocratiche e dalle promesse non mantenute.
 
Proteo Fare Sapere Abruzzo Molise                                                    FLC CGIL CHIETI